Domenica 23 maggio - p. Ermes Ronchi
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità (...)». Giovanni 15,26-27; 16,12-15
Ora sacra diventa la casa. La mia, la tua, e tutte le case saranno cielo di Dio.
L'UNIVERSO OBBEDISCE ALL'AMORE
La Bibbia è un libro di strade e di vento. E così i racconti della Pentecoste, pieni di strade e vento su Gerusalemme, respiro leggero e uragano impetuoso. Vento che scuote la casa, la riempie e passa oltre, e mentre tu sei impegnato a tracciarne i confini, lui spalanca finestre e dilata lo sguardo. E tu stesso confini con Dio.
“Riempì la casa dove erano insieme”. Spirito che non si lascia sequestrare, nei luoghi che noi diciamo sacri.
Ora sacra diventa la casa. La mia, la tua, e tutte le case saranno cielo di Dio.
Venne d'improvviso, e furono colti di sorpresa. Non erano preparati, non era programmato; lo Spirito non sopporta schemi, è vento di libertà e di libere vite.
Apparvero lingue di fuoco, a posarsi su ciascuno. Il fuoco è la cosa più semplice, è voglia di amare la vita, è lo stupore di vivere accesi. Noi nasciamo già accesi, i bambini sono accesi, poi i colpi della vita possono spegnerci.
Lingue di fuoco a posarsi su tutti, nessuno escluso, nessuna distinzione da fare. Lo Spirito tocca ogni vita, la diversifica, fa nascere creatori e sposa una libertà, afferma una vocazione, rinnova un’esistenza unica. Abbiamo bisogno dei doni dello Spirito, ne ha bisogno questo nostro piccolo mondo, per dare a ognuno una genialità che gli è propria. E la Chiesa ha bisogno di discepoli geniali, ha il bisogno estremo che ciascuno creda al proprio dono, alla propria unicità a servizio della vita. Al proprio coraggio.
Lo Spirito ti rende unico nel modo di amare. Come Dio, che dopo aver creato l’uomo, ne spezza la forma e la butta via. Unico, nel tuo modo di consolare e di incontrare; unico, nel tuo modo di gustare la bellezza di cose e persone. Nessuno sa voler bene come lo sai fare tu; nessuno ha la gioia di vivere che hai tu; e nessuno ha il dono di capire i fatti come li comprendi tu.
Questa è l'opera dello Spirito: è la meraviglia del primo giorno!
“Com'è che li sentiamo parlare la nostra lingua nativa?". Lo Spirito parla ad ogni uomo da sempre, si rivolge a quella parte profonda e nativa che è in ciascuno, che scavalca razze, nazioni, culture, età. E la Parola diventa mia lingua, mia passione, mio fuoco. Diventa la parte migliore di me.
"Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra". Guardati attorno, cerca, ascolta il vento sugli abissi e il respiro del tuo cuore: la terra trabocca del fuoco divino. Cerca la bellezza, l'amore in ogni amore. Piena ne è la terra instancabile il respiro di Dio sui suoi cieli, sui suoi deserti e le sue foreste, sui suoi bambini e i suoi anziani; e le donne, che sono la cosa più vicina a Dio (C. Bobin).
Ricevetelo! Come all’origine lo ha ricevuto Adamo, reso uomo per il respiro di Dio in lui; alito di vita nelle sue narici, per essere nascituro sempre e incamminato.
Lo Spirito presiede alle nascite. Il suo lavoro è dare la vita.
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Quando verrà lo Spirito, vi guiderà a tutta la verità (...)