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Gettò intera la sua vita e trovò l'infinito nel nulla

Data: 04-11-2021, in Commenti al Vangelo

Domenica 7 novembre - p. Ermes

In quel tempo, Gesù (...) seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». Marco 12,38-44

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GETTO' INTERA LA SUA VITA E VIDE L'INFINITO NEL NULLA

Le parole di Marco sono bellissime: gettò intera la sua vita. Che risultati portano i due centesimi al tempio? Niente, nessun effetto per le sue belle pietre. Ma la donna ha messo in circuito nelle vene del mondo molta vita.

C'è un luogo nel tempio dove tutti passano. Gesù siede lì, davanti ai tredici forzieri delle offerte e al sacerdote che controlla la validità delle monete, dichiarando, a voce alta, l'importo dell'offerta.

Arriva una maestra senza titolo per insegnare, ma che scalza dal pulpito i sacerdoti e dalla cattedra i teologi, per una lezione fondamentale.

Gesù osserva le persone e nota questa donna, senza nome, vedova, povera, con la sola sapienza del vivere che sa di pane e lacrime, raccolta tra le pieghe dolenti della vita.

“Venuta una vedova, povera, gettò in offerta due spiccioli”. Gli occhi attenti di Gesù scorgono il divino nascondersi nei due centesimi.

Nella Bibbia, vedove, orfani e stranieri sono i preferiti di Dio, e Gesù ha sempre una delicatezza particolare, per le donne sole. Chiama a sé i discepoli, che erano con la testa altrove! Li istruisce con lo stupore nato dall'aver intuito un di più, uno scialo, un eccesso che esce dal calcolo e dalla logica. Gli spiccioli sono due, la donna poteva tenersene uno e dare l'altro. Ma non l’ha fatto.

Mentre il mondo dice che più denaro è bene e meno denaro è male, Gesù scopre che il bene è detto solo dal cuore, che l'evidenza della quantità è solo illusione. Che conta quanto di lacrime, di speranza e fede stanno dentro due spiccioli.

Questa donna, che convive col vuoto e la sua angoscia, è vicina all'assoluto di Dio. D'ora in poi, se vivrà, lo farà perché quotidianamente dipendente dal cielo. Ma chi ha il coraggio di dare tutto, non si meraviglierà di ricevere tutto!

L'uomo per star bene deve dare! È la legge della vita. Di più! Puoi donare ciò che ti fa vivere: le tue spinte, le passioni vitali.

Nessuno è così vuoto da non poter dare la ricchezza delle esperienze, le intuizioni, le forze del cuore, le energie della mente, le bellezze di cui ha visto e goduto e i perché della sua fiducia.

Amando senza misura, per primi, in perdita, per la sola e limpida gioia di farlo.

Le parole originarie di Marco qui sono bellissime: gettò intera la sua vita. Che risultati concreti portano i due centesimi della vedova? Niente, nessun effetto per le belle pietre e le grandi costruzioni del tempio. Ma ha messo in circuito nelle vene del mondo molto cuore e molta vita.

E come lei, a sorreggere la terra sono quelli di cui i media non si occuperanno mai e che nell’ombra danno ciò che fa vivere, quotidianamente, con mille invisibili gesti di cura, accudimento, attenzione, nella casa o a chi busserà domani.

Piccoli atti gonfi di cuore. Di vita.

Non c'è nessun capitalismo nella carità, per cui la quantità non è che apparenza. E in quel luogo, nel tempio dove il denaro è proclamato, benedetto, invidiato, esibito, Gesù è incantato dalla vedova che non è di nes­suno, e perciò è di Dio.

E’ di Dio perché ha nelle mani il suo segreto.

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